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Trading Online: Trauma & Moderate Trauma: come gestirli (2)

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©Trading Research-www.trading-research.com – Marzo 2015 – Autore: Dr.Roberto Ambrogi

Riprendendo da quanto detto nello scorso articolo, si può affermare che gli “episodi di stress normale” come ad esempio  una perdita perfettamente rientrante nei parametri del trading plan, sarà processata interamente a livello conscio, le eventuali emozioni spiacevoli provocate, svaniranno velocemente, la nostra capacità di giudizio rimarrà intatta, e non avremo alcuna influenza negativa sulla nostra performance.D’altro canto invece, episodi di stress traumatico (Trauma & Moderate Trauma) che bypassano il livello conscio e vengono elaborati a livello di amigdala verranno processati ed internalizzati con tutti i componenti emozionali intatti.

psicologia del trading

L’amigdala è la parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura; essa fa parte del sistema limbico, la parte più profonda ed antica del cervello umano ed è correlata alle funzioni fondamentali per la sopravvivenza e la conservazione della specie, per questo coloro che hanno subito un “Major Trauma” come ad es. militari reduci di guerra che soffrono spesso di (PTSD) Post Traumatic Stress Disorder possono vivere dei flashback perfettamente vividi e reali del/dei trauma/i originari anche a distanza di molti anni. Gli stress traumatici procurano, in momenti successivi, delle risposte condizionate non appena si presenteranno dei trigger anche non direttamente correlati all’esperienza originale, facendoci rivivere le emozioni originarie, disassociandoci dal qui ed ora, e provocando reazioni inspiegate, esagerate e tuttaltro che razionali. La “Behavior Therapy“, Terapia Comportamentale, lavora per interrompere o gestire meglio le risposte condizionate. Nel trading environment il “Major Trauma” ed il più diffuso “Moderate Trauma” possono essere affrontati e trattati a più livelli:

1) Prevenzione: il primo, il più ovvio dei consigli è “non traumatizzatevi”, la migliore cura è la prevenzione… Evitare quindi situazioni di risk/reward pesanti in cui si rischia troppo in un singolo trade od in una giornata. I retail traders sono portati a prendersi dei rischi eccessivi per accrescere velocemente il proprio capitale di trading, ma ciò oltre a ridurgli le probabilità di sopravvivenza crea dei “Major Trauma” o sicuramente dei “Moderate Trauma” che minacceranno in futuro la loro performance e sui quali dovranno poi lavorare per gestirli.

2) Relaxation: dando per scontato che la stragrande maggioranza dei trader “soffre” di risposte condizionate perlomeno da “Moderate Trauma” il primo strumento che ci viene in aiuto è il rilassamento.
Senza entrare troppo in merito, il rilassamento si pratica mettendosi in una posizione comoda in cui ci siano il minimo delle tensioni muscolari (la migliore è la posizione sdraiata sulla schiena su di una superficie abbastanza rigida) si pone quindi l’attenzione in ogni più piccolo distretto muscolare del corpo dalla punta dei piedi alla punta della testa, il tutto unito ad una respirazione profonda, lenta e diaframmatica. Per il trader questo tipo di rilassamento è utile oltre che per ridurre la tensione e lo stress in generale, anche per acquisire conoscenza del proprio corpo e del proprio stato di tensione. Il rilassamento di questo tipo è utile lontano dal trading (es. la sera) ma poi è importante imparare ad usare gli stessi principi di respirazione e di rilassamento immediatamente prima della sessione di trading ed anche durante, ad esempio controllando la respirazione prima di inserire un trade, quando si è dentro, dopo un trade che ci ha provocato tensione etc… Il rilassamento non è un trattamento per il trauma ma aiuta a focalizzarci sulla nostra condizione del qui ed ora ritardando o magari evitando del tutto le risposte condizionate indesiderate.

 

3) Identificare i trigger: il primo passo proposto della “Behaviour Therapy” in merito è quello di identificare i trigger, gli elementi scatenanti delle risposte condizionate. Questo è un lavoro difficile di autoanalisi che ognuno deve fare su se stesso, guardando al proprio trading, (quando è stato il mio ultimo episodio di abbandono di disciplina, di reazione esagerata impulsiva ed irrazionale etc..??.) guardare al passato ed identificare quelli che possono essere stati gli elementi scatenanti, spesso sono ovvi ed evidenti, altre volte più subdoli da identificare, i più comuni sono:

periodo di grande successo, euforia
– periodo di perdite, frustrazione
– un grosso guadagno mancato, es. non sono entrato in tempo o sono uscito troppo presto
– ansietà
– noia
-un errore di trading

etc..

4) Stress inoculation: l’idea è esporci artificialmente e virtualmente ai triggers identificati in precedenza in una situazione di ambiente controllato e sicuro per imparare a gestirli ed instillare in noi nuove risposte condizionate. Si partirà cioè da una fase di rilassamento profondo di 5-10 minuti in un ambiente perfettamente tranquillo e lontano dal trading, per poi iniziare a fare menthal reharsal dei singoli triggers; si immaginerà e si vivrà a livello multisensoriale il presentarsi del trigger, lo si analizzerà in tutti i dettagli lo si vivrà e rivedrà ripetutamente nel modo più realistico possibile nel suo verificarsi.
Esempio: trigger= un trade perfetto mancato – ci si visualizzerà mentre il mercato si avvicina al nostro punto di ingresso, noi che esitiamo o facciamo un errore di inserimento nella piattaforma, od altro, ed il mercato parte velocemente dalla parte auspicata; osserveremo tutto, il DOM, i grafici, il T&S che batte prezzi nella direzione auspicata sempre più velocemente, nuovi supporti o resistenze rotti etc. a questo punto ci visualizzeremo perfettamente calmi,  in pieno controllo della situazione ed in nessun modo irritati dall’errore, pazienti e tranquilli in attesa della prossima opportunità, che potrebbe anche essere ore dopo, oppure non esserci più per tutta la giornata, oppure possiamo visualizziarci ancora nell’atto di allontanarci dagli schermi, nel riguadagnare così il focus e riprendere a tradare perfettamente, con tantissime nuove opportunità che arrivano, dopo poco,  molto evidenti quindi le prenderemo facilmente etc… quindi in sintesi: visualizzare il trigger ed il desiderato comportamento.
Con la pratica e la ripetizione si riusciranno rompere i legami tra i triggers e le risposte condizionate che “subivamo” e soprattutto a crearne di nuove ed in accordo a quelle da noi desiderate in quelle determinate circostanze.

5) Exposure: L’esposizione è l’ultimo livello, si tratta di mettere in pratica, in una situazione reale di stress, unitamente ad uno stato mentale di innalzata consapevolezza, quanto praticato mentalmente con la stress inoculation.
Attraverso qualche minuto di meditazione entrare in uno stato di innalzata consapevolezza, iniziare a tradare mantenendosi in questo stato mentale il più a lungo possibile, auspicabilmente per tutta la sessione. Non sarà facile, richiederà pratica e magari molti tentativi, comunque l’idea è di gradualmente esporsi (dapprima in simulazione, poi 1 solo contratto aumentando poi gradualmente) ai potenziali eventi stressanti ed ai triggers; in questo momento non si sta tradando per i profitti ma per riprogrammarci.
Il potere di questa tecnica è quello della diretta esperienza del successo nell’affrontare i trigger che in passato ci hanno fatto agire in maniera irrazionale e riviverli in un ambiente reale gestiti al meglio con le nuove risposte condizionate.

Per una trattazione più dettagliata ed approfondita dell’argomento vi consiglio il libro veramente molto valido “Enhancing Trader Performance” del Dott. Brett N. Steenbarger – Wiley trading, in questa sede concludiamo dicendo che le risposte condizionate da “Major Trauma” e da “Moderate Trauma” possono essere veramente deleterie per la nostra performance, la consapevolezza dei meccanismi mentali sottostanti rappresenta già una parte della soluzione, tuttavia è necessario lavorare innanzitutto sulla prevenzione ma poi fare molta pratica sui sistemi di controllo e gestione del problema visti sopra.

Buon trading