Trading discrezionale e Subconscio
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Tutte metodologie non automatizzabili che non possono cioè essere fatte eseguire interamente dalle macchine, contengono una parte più o meno grande di discrezionalità. Questo come abbiamo detto più volte è secondo noi un valore aggiunto che i computer non hanno e non potranno probabilmente mai avere, tuttavia ci espone a dei rischi, che, se non ben gestiti possono rendere la consistency nei risultati molto difficile.La definizione di discrezionalità secondo il vocabolario della lingua italiana è: “facoltà di libera azione e decisione entro i limiti generali fissati dalla legge”; adattandola al contesto del trading potremmo definirla come: libertà di azione e decisione all’interno dei bei definiti limiti del trading plan.Un approccio metodico-discrezionale come il nostro, prevede la lettura del mercato con strumenti che riescono a darci una visione piuttosto completa di ciò che sta accadendo (price action, volume profile, order flow) consentendoci di formulare delle ipotesi che, in accordo con trading plan, ci mettono nella condizione di prendere una decisione di ingresso o meno, tuttavia l’ultimo semaforo verde prima del click è discrezionale.
La stessa discrezionalità ha al suo interno due componenti:
a) razionale: quando le MGI (Market Generated Informations) mi evidenziano un possibile setup potrò decidere in ultima analisi di non prenderlo ad esempio se:
– sta per uscire una news tra qualche minuto quindi è meglio stare fuori
– la volatilità è inspiegabilmente aumentata- Il footprint mi sta evidenziando qualcosa di strano
– ho quasi raggiunto il target giornaliero
– mi sto avvicinando il max intraday drawdown e sono quasi a fine giornata- ho quasi raggiunto il target settimanale e siamo a venerdì
– etc…
b) subconscia: è la sensazione difficilmente spiegabile che ogni trader di una certa esperienza normalmente prova prima di effettuare un ingresso nel mercato e che gli da la fiducia di fare il click. E’ su questa seconda componente che vorrei soffermarmi un attimo. Il subconscio ha un ruolo fondamentale in tutta la nostra vita e governa molte nostre azioni quotidiane, molte più di quelle che crediamo; spesso gli viene data poca importanza credendo di poter controllare tutto con la parte razionale, oppure, anche quando ne viene riconosciuta l’influenza è tuttavia considerato come una parte di noi sulla quale possiamo fare poco o nulla. In realtà lavorare sulla nostra parte subconscia è cruciale per il successo e la felicità in ogni aspetto della nostra vita, (tratteremo ampiamente questo argomento in un corso dedicato), per vorrei sottolineare solamente alcuni aspetti pratici su cui lavorare per migliorare l’influsso positivo del subconscio all’interno della parte discrezionale del nostro trading.
Dobbiamo avere cura ed allenare il nostro subconscio con la stessa metodicità e serietà con cui un atleta ha cura del proprio fisico e del gesto atletico della sua disciplina. Essi allenano il gesto atletico in un ambiente tranquillo (allenamento quotidiano) nei più minimi dettagli, es. il nuotatore nello stile da lui scelto curerà la posizione della mano del braccio dei piedi, praticherà diverse tipologie di allenamento per sviluppare esplosività e/o resistenza etc… tutto questo perchè il giorno della gara tutto diventi automatico, sarà solo da “giocare la partita” ed anche il subconscio lo aiuterà a fare la cosa giusta al momento giusto. Anche noi nel nostro gesto atletico (l’inserimento del trade) dovremmo allenarci meticolosamente nei dettagli per far si che il ns. subconscio ci aiuti quando siamo sotto pressione (la giornata di trading) a fare la cosa giusta al momento giusto questo lo faremo attraverso:
1)ripetizione: la simulazione in demo è utile sia nelle prime fasi in cui ci si avvicina al trading, sia anche successivamente quando si cambia strategia o piattaforma o strumento per far si che il “gesto” meccanico di inserire il trade diventi automatico e senza possibilità di errore.
2) rispetto rigoroso delle regole del plan: queste regole le avremo costruite in modo tale da massimizzare le probabilità di successo della metodologia considerando anche tutte le nostre attitudini personali; il suo rispetto rigoroso quasi “religioso” direi, è fondamentale in quanto si allena l’inconscio a fare la cosa giusta, è bene evitare anche in simulazione di mettere dei “gambling trades”, non va fatto neanche per gioco, il ns. subconscio registra i comportamenti e li fissa attraverso le emozioni che procurano. Evitare quindi comportamenti negativi e subottimali a favore invece di quelli virtuosi che più verranno ripetuti e più saranno internalizzati.
3) menthal reharsal: praticare menthal reharsal del gesto atletico corretto (inserimento ottimale del trade) rispettando tutte le regole aspettando i migliori setup e vedendo nel modo più reale possibile i risultati positivi di tutto ciò, rafforzerà le buone abitudini; questo rende possibile “allenarsi” anche quando i mercati sono chiusi e specie per i nuovi trader aiuta a colmare la scarsa esperienza reale; anche per i trader più esperti è importante per creare nuove abitudini e rafforzare sempre di più i comportamenti virtuosi e per prepararsi alla sessione di trading.
4) meditazione: una breve seduta di meditazione quotidiana aiuta a creare quella pace mentale che farà funzionare tutto meglio; con la pratica continuata nel tempo renderà oltretutto possibile accedere a delle risorse ulteriori che ci faranno sempre più spesso agire in modo ottimale e sviluppare sempre di più le nostre capacità.
In conclusione possiamo dire che soprattutto fino a che non si ha un lungo track record di consistency positiva, è importante avere un trading plan che limiti la parte discrezionale ad uno spazio piuttosto limitato e ben definito, tuttavia in questa parte non eliminabile, è cruciale avere cura dell’aspetto subconscio per evitare che una sua influenza negativa possa inficiare un seppur valido approccio tecnico.
Buon trading